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2. Settembre
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Colazione delle guardiane 

Julia lavora alla malga Soy in val Martello e si incammina per portare la colazione alle due femmine di Pastore della Sila, cani da guardiania. 

Dalla baita a 2.070 metri sopra il mare ai pascoli delle capre che stanno tra 2.100 e 2.700 metri di altezza c’è un tratto di salita, Julia lo fa tutte le mattine per controllare il gregge di Capra di montagna della Passiria e per cibare i cani. Tutti, cani e capre, passano insieme la notte su un fianco di montagna. 

La giovane donna chiama le capre e sparge del sale su un largo masso. Come delle perline le capre si muovono giù dai dirupi. Davanti saltano le capre esperte, che guidano il gregge, poi trotta un cane di stazza robusta ma non pesante, dalla pelliccia marrone scura che si illumina toccata dai primi raggi di sole. Da lontano non si distingue nemmeno il cane dalle capre. Athena, la femmina di Pastore della Sila, proviene da un allevamento toscano; l’allevatore si è specializzato nella conservazione di un’antica linea di cani da lavoro, Pastore della Sila appunto, che fra poco sarà ammesso nel registro di ENCI. 

I cani Pastore della Sila sono tutt’oggi al lavoro insieme ai pastori nelle montagne settentrionali della Calabria, nella Sila. Una volta accompagnavano le capre dai paesi ai pascoli e ritorno, per la mungitura serale. I cani proteggevano le capre da lupi e da ladri a due gambe. Nel frattempo, anche la figlia di Athena, Gina, è arrivata. I due salutano Julia in modo amichevole, ma non esuberante. Si avvicinano con cautela, questa mattina ci sono più persone rispetto al solito. Athena e Gina guardano, annusano e reputano la situazione sicura per le “loro” capre. Allungano i musi verso le vaschette che contengono il mangime, crocchette mescolate al siero di latte. Mente i cani mangiano, Julia si guarda intorno e conta le capre, 110. Sono tutte riunite, leccano il sale o pascolano.  

 

Il lavoro di tutti i giorni 

Dopo la colazione dei cani il gregge si muove. Athena e Gina prendono i posti di guardia, una sopra le capre che pascolano, l’altra tiene d’occhio il fianco destro del gregge. La giornata passa, o guidata dalle capre o dalle guardiane. Philipp e il gestore della malga Sepp lavorano da sette anni per rendere le loro numerose capre un gregge compatto. 

Il gregge non viene custodito da Julia e Sepp, dai gestori della malga, tutto il tempo. Una, spesso anche due volte al giorno, salgono dalla malga agli alti pascoli a controllare. Se Philipp, forestale e guardia parco nel Parco nazionale dello Stelvio, si trova nei pressi, cerca con il cannocchiale su Athena e Gina che stanno sempre nelle vicinanze delle capre. O sedute su degli speroni di roccia o sdraiate o intente ad accompagnare il gregge a bere al ruscello. 

 

Il futuro inizia oggi 

Quando Philipp apprese dei primi attacchi da parte di lupi provenienti dal Trentino e dalla vicina Svizzera e della loro diffusione verso la val Venosta e la val d’Ultimo, si mise subito a cercare un piano per mettere in salvo il gregge di capre anche negli anni a venire. La Capra montana della Passiria è la sua passione da quando aveva 13 anni. Philipp è rapido nel decidere: comprò due cani da guardiania in Trentino, due cuccioli di Maremmano Abruzzese. Durante l’inverno del 2019/20 abituò i cani a stare con le capre, sia in stalla sia in un recinto vicino. Nella stagione 2020 tenne i cani con alcune capre in un recinto dietro la malga Soy e finalmente, dal giugno 2021, lasciò cani e capre muoversi liberamente sugli alti pascoli. Visto che vicino passa un sentiero verso la malga fissò premurosamente dei cartelli per indicare alle persone come comportarsi dinnanzi a cani da guardiania. 

 

Cambio di rotta 

I due giovani di Maremmano Abruzzese si annoiavano a stare giorno e notte con le capre. La mattina correvano verso la malga, pur sapendo che la loro colazione sarebbe stata portata nella conca. Qualcosa ha interferito nella loro socializzazione. Essendo cani da guardiania per animali da pascolo il contatto con persone è una questione delicata: i cuccioli devono abituarsi agli umani e alle loro attività per non spaventarsi. Nelle Alpi girano troppe persone tra malghe e sentieri di montagna per lasciare i cani impreparati ad incontri con persone, biciclette e cani da compagnia. Ma non devono troppo familiarizzare con loro per non perdere il forte legame col gregge. E anche le persone devono tener presente la funzione dei cani ed evitare di avvicinarglisi o, peggio ancora, di offrire loro del cibo, come avvenne nel caso di Rocky e Rambo. 

La formazione dei giovani cani da guardiania è un atto di grande equilibrio. Come lo riassume l’allevatore di Athena e Gina: “Sono le capre le vere padrone dei cani, non noi.” Ciò si realizza solo se gli animali da pascolo hanno formato un gregge compatto, capre, pecore, bovini, non importa. I cani da guardiania non possono lavorare se gli animali non si sentono parte del gregge. 

Le capre della linea Capra montana della Passiria passano la stagione della monticazione sulla malga Soy insieme, non c’è un recinto che le tiene unite, ma un vincolo di gregge formatosi in diversi anni. È un lavoro che deve essere portato avanti in modo costante durante gli inverni trascorsi in stalla e nei recinti primaverili prima di andare in malga, spiega Philipp. 

Perché la sostituzione dei due maschi bianchi di Maremmano Abruzzese con due femmine scure di Pastore della Sila? Philipp accorse in aiuto di un suo conoscente. Per due volte i lupi erano entrati nel suo parco faunistico e uccisero dei daini. Philipp portò Rocky e Rambo nel parco faunistico a fare le guardie la notte su e giù per i recinti dei vari animali del parco. Nel frattempo, il proprietario rafforzò i recinti con una protezione elettrica. Non si verificarono più attacchi di lupi nel parco faunistico, mentre gli allevatori vicini, che non avevano attuato opere di prevenzione, lamentarono danni causati dalla coppia di lupi. Durante il giorno di due cani Maremmano Abruzzese stanno in un recinto con gli animali da pascolo, mentre la notte pattugliano il parco. Rocky e Rambo fanno bene questo tipo di lavoro e godono visivamente dell’attenzione del pubblico. 

 

24 ore non-stop 

Risolto questo problema, Philipp si preoccupava delle sue capre ormai senza nessuna protezione sulla malga Soy. Ogni notte anche lì sarebbero potuti venire i lupi. Tramite la rete di Pro Patrimonio Montano conobbe la linea di cani da guardiania Pastore della Sila, molto consigliati sia per assistere capre, sia per muoversi in montagna. Viaggiò dalla val Martell fino a un paesino del Lazio dove un pastore lavorava con cani Pastore della Sila presi da un noto allevatore toscano. Trovò Athena e Gina, che avevano esperienza nella salvaguardia contro branchi di lupi. Nell’arco di 24 ore Philipp portò i due cani dal Lazio alla malga Soy, aiutato durante il viaggio, nella costruzione del recinto in malga ed economicamente dal Gruppo cultura della pastorizia/Südtiroler Bildungszentrum. Dopo due giorni insieme nel recinto, Athena e Gina si erano già ambientate e abituate al ritmo della Capra montana della Passiria.  

 

Cani da guardiania nel progetto LIFEstockProtect 

Philipp partecipa a un’iniziativa di LIFEstockProtect, per il rimborso spese di mangime e assistenza veterinaria rivolto a chi lavora con cani da guardiania su malghe dell’Alto Adige. I cani sono grandi, si muovono molto e consumano parecchio cibo tutto l’anno e i costi finora gravano sui proprietari, non ci sono sussidi pubblici. Il progetto europeo LIFEstockProtect documenterà il lavoro dei cani con il gregge, il loro comportamento verso chi cammina o va in mountain bike, per raccogliere buone pratiche utili per altri allevatori interessati a mantenere la pastorizia in alta quota.  

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